Presidente URI: ampliare le licenze a Roma
Roma, 13 mag. (askanews) – Lo sciopero dei taxi proclamato per il 21 maggio contro il Decreto Piattaforme appare prematuro a Loreno Bittarelli, presidente del Consorzio itTaxi e dell’Unione radiotaxi d’Italia, visto che l’iter di definizione del decreto è ancora in corso. “In realtà noi abbiamo diverse perplessità sul fatto di programmare uno sciopero contro il testo di un decreto del quale ancora non è nota la versione definitiva, perché è ancora al vaglio delle authority. Inoltre, nell’ultima riunione col ministero c’è stato assicurato che, dopo il passaggio dalle authority, il testo ci sarebbe stato di nuovo sottoposto e sul quale sarebbe stato ancora possibile fare dei piccoli aggiustamenti. Quindi, ci sembra una cosa di poco insensata scioperare in questo momento. E’ più logico, sarebbe più logico prima aspettare tutti i passaggi, se vogliamo essere credibili come categoria, e poi semmai, una volta esaminato il testo definitivo, eventualmente scioperiamo anche, se è necessario, e possibilmente in maniera unitaria, se vogliamo avere maggiori possibilità di ottenere un risultato. Diversamente, a 15 giorni dalle elezioni europee, sinceramente il movente potrebbe sembrare che sia più politico, che di sostanza insomma. Prima vediamo il testo definitivo, poi decidiamo cosa fare”.Ma cosa lascia perplessi in questo decreto in evoluzione? “Nella prima stesura del testo era stata fatta una distinzione, come peraltro da noi richiesto, tra le piattaforme di interconnessione – quindi messa a disposizione dalle cooperative dei tassisti a proprie spese e che per far incontrare la domanda e l’offerta del servizio – e quelle invece di pura intermediazione. Dopodiché ci sono state alcune sigle sindacali, tra quelle peraltro che hanno proclamato lo sciopero, che hanno reclamato questa distinzione e hanno chiesto di essere di essere messi tutti sullo stesso sullo stesso piano, tant’è che nell’ultima versione del decreto siamo stati equiparati tutti alla stessa maniera. Noi chiaramente non siamo d’accordo su questa su questa versione e abbiamo fornito le nostre osservazioni al ministero”. Bittarelli ritiene che le piattaforme, accompagnate da un ampliamento del numero delle licenze, possano dare sollievo alle problematiche del servizio di trasporto individuale in grandi città come Roma, dove appare in sofferenza: “La questione delle licenze che nelle maggiori città vanno ampliate come numero credo che sia un dato che ormai è acquisito e scontato da tutti: noi lo diciamo da anni a Roma di rilasciare subito 300 licenze, poi gradualmente se vediamo che non sono sufficienti le incrementiamo. Ancora sono state fatte soltanto chiacchiere, poi si sono sparati dei numeri – 1.500, più 2000 di Ncc – e non si capisce bene quello che abbia intenzione di fare il Comune di Roma. In ogni caso, a prescindere da questo dato che le licenze devono essere incrementate in maniera adeguata, le piattaforme potrebbero darci un grosso contributo per aiutare a modulare l’offerta nel servizio, inserendo degli elementi di flessibilità e di trasparenza”.