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De Luca e Piantedosi ad Avellino per Confindustria ma sembra già una sfida per le Regionali

PoliticaDe Luca e Piantedosi ad Avellino per Confindustria ma sembra già una sfida per le Regionali

NAPOLI – Per qualcuno potrebbe essere parso un primo confronto in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo anno. Il palco è il teatro Gesualdo di Avellino, dove si è tenuto, nel pomeriggio di oggi, un evento per gli 80 anni di Confindustria Avellino.

I protagonisti il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da più parti indicato come possibile candidato governatore per il centrodestra, nonostante le smentite del titolare del Viminale.

Prima l’intervento del governatore, poi quello del ministro, originario dell’Irpinia. Entrambi a snocciolare numeri su quanto fatto – e stanziato – per la provincia dalla Regione e dal Governo.

IL TEMA SICCITA’

Tra i punti di confronto tra De Luca e Piantedosi il tema della siccità. “La Campania – così il governatore – si propone come un’altra eccellenza nazionale unica in tema di crisi idrica. Siamo l’unica Regione che ha varato un piano per l’autonomia idrica per un importo di 3 miliardi di euro”.

Quindi, il ministro, che, nel sottolineare come sia “necessario realizzare e potenziare le infrastrutture informatiche e i sistemi digitali” nelle aree interne, si è chiesto: “A cosa serve un’infrastruttura digitale se manca l’acqua in una provincia come questa? Trovo singolare che una realtà come questa, con copiose sorgenti, che produce grandi quantità di acqua, anche per irrigare altre regioni, possa soffrire non solo d’estate, ma tuttora, di carenze idriche. Senza nessun intendimento critico, mi sembra evidente che sia mancata su questo una visione generale con riguardo alla manutenzione delle reti idriche. Mi pare che si perda addirittura fino al 60% dell’acqua lungo le condutture”.m

I FONDI DI SVILUPPO E COESIONE

Il botta e risposta ha riguardato, poi, i fondi di sviluppo e coesione. Piantedosi ha detto di apprendere “con piacere” come “finalmente ci sia una prospettiva di risoluzione del problema” delle perdite idriche “ma i tempi – ha aggiunto il titolare del Viminale – sono quelli che sono. Abbiamo ascoltato aspirazioni di recupero di tempi su altri versanti che hanno riguardato il ritardo asserito sulla sottoscrizione dell’accordo di coesione di un anno, ma credo che ce la potremo fare perché, intanto, questi problemi si sono protratti per dieci anni…”.

Un decennio, quasi quanto è durato il ‘duplice mandato’ del governatore campano, che aspira a un terzo. L’accordo di coesione è stato un punto sul quale De Luca non si è risparmiato nel rivolgere alcune delle numerose critiche mosse nei confronti del governo durante l’evento di Confindustria.

“Nel piano di coesione che avevamo proposto a ottobre dello scorso anno – ha detto il presidente della Regione – avevamo previsto 500 milioni di euro da destinare ai Comuni per le opere di viabilità. Abbiamo, in modo particolare in alcune aree interne, le strade che sono completamente saltate. Abbiamo dovuto ridurre quella cifra che avevamo stanziato per le aree interne. Nella definizione dell’accordo di coesione della Campania, un anno perso, siamo stati in qualche modo obbligati a spostare in altri territori, Bagnoli in modo particolare, 1,2 miliardi di fondi della Regione, fondi nazionali ma ripartiti alle Regioni per legge nazionale. Abbiamo dovuto spostare su Bagnoli 1,2 miliardi, 200 milioni per i Campi Flegrei, 100 milioni per alcune pippe clientelari che riguardavano il ministero della Cultura”.

Quindi, il governo, per De Luca, avrebbe “sottratto 1 miliardo e mezzo alle aree interne”. Niente di più falso per Piantedosi: “L’impegno di tutto il governo per la valorizzazione delle aree interne – la chiosa del ministro – è massimo”.
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