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Durigon: “Strumenti nuovi per centri impiego, aumentare numeri collocamento”

Dall'Italia e dal MondoDurigon: "Strumenti nuovi per centri impiego, aumentare numeri collocamento"

(Adnkronos) – “Il collocamento attraverso i centri per l’impiego è sul 3% in Italia, con dei picchi più alti al Nord e picchi ancora più bassi al Sud. Significa che manca la funzionalità, e non è solo una questione di personale. Serve un cambio di mentalità, il centro per l’impiego deve essere proprio il promotore del matching tra domanda e offerta di lavoro, e invece viene visto come ufficio di collocamento dove svolgere pratiche burocratiche. Quindi servono strumenti nuovi per dare ai centri per l’impiego la possibilità di operare nella direzione che serve di più oggi in Italia, come alcune agenzie per il lavoro che riescono a collocare di più” sul mercato i lavoratori. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, conversando con Adnkronos/Labitalia, a margine dell’evento Adnkronos ‘Le competenze, un punto fermo’, in corso al Palazzo dell’Informazione a Roma.  

“Credo che i dati sull’occupazione siano davvero incontrovertibili, abbiamo raggiunto il 62% di occupati, manca poco per arrivare a 24 milioni di occupati, è un record storico mai raggiunto dal 1970 ad oggi. Sicuramente non è abbastanza, anche vedendo la media europea. Però partendo dal 59% arrivare al 62% sono tre punti percentuali di occupazione penso che nessun governo poteva arrivare in un anno e mezzo-due a questi risultati. L’indirizzo è buono e l’investimento del Pnrr sta dando i suoi risultati, perchè oggettivamente quando si investe si ha più occupazione. Abbiamo il problema delle competenze, il punto sono gli anni arretrati perchè l’orientamento va fatto correttamente nei momenti giusti e opportuni”.  

Durigon ha sottolineato che “dobbiamo essere pronti a migliorare il matching domanda-offerta con l’orientamento”. E per il sottosegretario per fare crescere ancora il numero di occupati “bisogna agire sul gap tra Nord e Sud del Paese che anche se migliorato rispetto agli anni passati è ancora molto alto. “Il Meridione è ancora in sofferenza, con numeri alti sui giovani, e l’unica vera ricetta a mio parere sono gli investimenti infrastrutturali per dare più peso e forza e legare Nord e Sud in questa ‘prateria’ di occasioni che ci sono ancora”, ha concluso. 

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