Secondo i media libanesi, diversi ospedali del sud del Libano hanno lanciato appelli a donare il sangue
Roma, 17 set. (askanews) – Centinaia i membri di Hezbollah sono rimasti feriti nell’esplosione dei loro dispositivi di comunicazione “cercapersone” avvenuta oggi nel sud del Libano, nella regione della Bekaa e nella periferia meridionale di Beirut, roccaforte dell’organizzazione sciita. Lo hanno riferito alla Reuters fonti della sicurezza. Secondo i media libanesi, diversi ospedali del sud del Libano hanno lanciato appelli a donare il sangue, mentre il ministero della Sanità ha invitato tutti i cittadini in possesso di questi cercapersone a sbarazzarsene immediatamente.
Una fonte vicina ad Hezbollah ha detto all’agenzia France presse che l’esplosione dei cercapersone avvenuta oggi in diverse zone del Libano, causando il ferimento di centinaia di membri di Hezbollah, sarebbe frutto di “hackeraggio israeliano”. Alcuni mesi fa il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva chiesto ai miliziani, in particolare quelli in prima linea lungo il confine con Israele, di smettere di usare gli smartphone per evitare infiltrazioni da parte di Israele. I miliziani avevano quindi fatto ricorso ai cercapersone, difficili da rintracciare e capaci di funzionare anche in zone dove la copertura telefonica è limitata. I dispositivi non richiedono schede sim o connessioni Internet, il che li rende più difficili da individuare e monitorare.