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Influenza 2024, stop alla sorveglianza: oltre 14,5 milioni gli italiani colpiti. E “non è finita”

Dall'Italia e dal MondoInfluenza 2024, stop alla sorveglianza: oltre 14,5 milioni gli italiani colpiti. E "non è finita"

(Adnkronos) –
Sono oltre 14,5 milioni (14.598.000 per la precisione), gli italiani colpiti da influenza e virus ‘cugini’, Covid compreso, nella stagione 2023-2024. Un dato da considerarsi definitivo almeno ufficialmente, perché “con la diciassettesima settimana” dell’anno “si conclude la sorveglianza RespiVirNet” curata dall’Istituto superiore di sanità.  

Nell’ultima settimana analizzata, quella compresa dal 22 al 28 aprile, “i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 226.000”, si legge nei report. “In quest’ultima settimana – certifica l’Iss – l’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia” scende con maggiore decisione e “raggiunge la soglia epidemica basale, con un livello pari a 3,8 casi per mille assistiti (4,5 nella settimana precedente)”. 

“Nei bambini sotto i 5 anni di età”, la fascia più contagiata, “l’incidenza è di 11,7 casi per mille assistiti (13,4 nella settimana precedente)”, si legge nell’ultimo bollettino. “In 7 Regioni il livello dell’incidenza è ancora sopra la soglia basale: Lombardia, Pa di Bolzano, Pa di Trento, Marche, Abruzzo, Campania e Sardegna. Valle d’Aosta e Calabria non hanno attivato la sorveglianza RespiVirNet”, ricorda l’Iss che rivolge “un grazie a tutti i medici e pediatri, ai referenti regionali e aziendali, ai laboratori di riferimento regionale e al ministero della Salute per il prezioso contributo e per il costante impegno”.  

L’influenza 2023-2024 non è finita. “In 7 regioni l’incidenza resta sopra la soglia epidemica”. Significa che “ci dobbiamo aspettare ancora almeno altri 500mila casi, comprensivi di un mix di virus”, è la previsione di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, che fa il punto su quella che “è stata l’influenza peggiore degli ultimi 15 anni”, spiega l’esperto all’Adnkronos Salute, il cui impatto “sarebbe potuto essere sicuramente minore, in termini di complicanze e mortalità, se fossimo riusciti a vaccinare di più”.  

“RespiVirNet – ricorda il medico – è un’implementazione della rete” dei medici sentinella “Influnet, che io stesso ho contribuito a fondare e che poneva l’accento soprattutto sull’influenza. Ora, grazie ai nuovi metodi di indagine, si è riusciti a essere più ampi osservando la rilevanza complessiva sì dell’influenza, sì della co-presenza del Covid, ma anche di altri virus come il respiratorio sinciziale” Rsv, nonché degli altri ingredienti di un cocktail che include “rhinovirus, metapneumovirus, enterovirus, adenovirus”, elenca Pregliasco, invitando a fare tesoro di questa “stagione non da poco: spero possa essere valorizzata ulteriormente l’importanza della vaccinazione – auspica – contro l’influenza e contro Covid, ma nel prossimo futuro anche contro l’Rsv con lo stesso target di soggetti fragili”. 

Quella 2023-2024 “è stata una delle più brutte stagioni influenzali, ha toccato il picco di 18 casi per mille pazienti, un numero molto alto. Non è stata banale, perché ha fatto molti decessi”

. Sottolinea con l’Adnkronos Salute l’epidemiologo Massimo Ciccozzi. “E poi si è prolungata molto per l’altalena climatica che non ha mandato via né l’influenza né gli altri virus respiratori, pensiamo nei bambini il virus sinciziale respiratorio. Sono problematiche ancora presenti anche se siamo a maggio. Abbiamo avuto un enorme numero di casi rispetto al passato, questo – ammonisce Ciccozzi – ci deve far ricordare sempre la necessità dei vaccini che vanno fatti ad ottobre e sono raccomandati soprattutto per i fragili e gli anziani”. 

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