La Spagna comincia a ripartire: i lavoratori dei servizi non essenziali, come l’edilizia o l’industria e alcuni uffici, tornano ai loro posti dopo due settimane di letargo dell’economia imposto per arginare la diffusione del coronavirus.
Il Paese continua a registrare centinaia di morti e migliaia di contagi al giorno, anche se il peggio sembra alle spalle. Il 30 marzo, ricorda El Pais, Madrid ha rafforzato lo stato di allarme e ha ordinato la cessazione delle attività lavorative non essenziali. Oggi molti lavoratori tornano in servizio, ma non mancano gli scettici, sia tra gli operatori sanitari sia nel mondo politico.
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