ROMA – Era solo l’altro ieri che l’armata del “dissenso” si era messa in marcia. Sotto le insegne di Gianluigi Paragone (ItalExit) e Pino Cabras (Alternativa) i partiti “no green pass” avevano unito le forze per provare a tornare in Parlamento. Un’alleanza elettorale dal nome “Per l’Italia con Paragone”, con la difficoltà di dover raccogliere le firme per presentarsi davvero alle elezioni del 25 settembre. “Come scalare l’Everest con le infradito”, diceva Paragone. Che, invece, si diceva certo di superare la soglia di sbarramento al 3%: “Valiamo tra il 2,8 e il 3,6”. Per raggiungere la vetta la pattuglia parlamentare “no pass” aveva chiamato in causa il capo dello Stato.
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