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Parigi 2024, Davide Oldani: una cucina che cambia con lo sport

AttualitàParigi 2024, Davide Oldani: una cucina che cambia con lo sport

Lo chef di Casa Italia: tanto dialogo con la Francia
Parigi, 30 lug. (askanews) – Casa Italia a Parigi 2024 è il quartier generale della spedizione olimpica italiana e anche un luogo che rappresenta lo stile e la cultura del nostro Paese. In questo contesto grande spazio è dato anche alla cucina, che è stata affidata allo chef stellato Davide Oldani, che così ci ha raccontato il modo in cui è entrato dentro l’idea di Casa Italia. “È un progetto molto sensato ed è molto profondo perché quello da cui noi dipendiamo è il cibo e il movimento: l’uomo è questo. Per cui la decisione di abbinare a questi ragazzi, allo sport in generale, una cucina che possa essere una cucina di gusto, di leggerezza, quindi una cucina presa con molta delicatezza, è quello che mi ha fatto avvicinare e sposare questa idea con il Coni, con il presidente Malagò. Questo è molto motivante anche per me, perché da quando ho iniziato a cucinare la cucina è cambiata, lo sport è cambiato”.
Le Olimpiadi sono anche una straordinaria occasione di diplomazia culturale e negli spazi di Le Pre Catelan lo si sente in maniera tangibile. E la cucina di Oldani gioca un ruolo importante in questo contesto. “La cosa importante – ha aggiunto lo chef – che devo dire per Casa Italia, per Parigi, è che abbiamo avuto l’opportunità di fare ensemble con la cucina francese, con la tecnica francese, la cucina italiana, col collega francese, i miei ragazzi italiani, di fare un ensemble, un insieme di grande qualità che potesse essere umana, di cucina, di prodotti: per questo abbiamo molti prodotti italiani, anche perché siamo vicini, li abbiamo lavorati nella maniera più possibile pulita e in maniera tale che mantenessero la qualità del prodotto e basta, ma ti dico dalle mozzarelle campane, dall’olio pugliese, al gambero di Mazzara, alle forme di pani diverse: abbiamo fatto più o meno 10 forme di pani diverse, che vanno dal pane cafone napoletano, allo sciapo toscano, alla ciabatta, al ferrarese. Per cui questo mi è piaciuto molto: perché abbiamo potuto esprimere la cucina italiana e il prodotto italiano in un ambiente dove viene accettato, cioè in Francia. La Francia apprezza molto quello che sono i prodotti italiani, la tecnica e la cucina italiana”.
A contare ai Giochi sono certamente le medaglie, ma sottilmente è quasi altrettanto importante il modo in cui viene raccontato il nostro Paese, al di là dello sport.

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