ROMA – Putin è “un assassino”; Xi Jinping, invece, un aspirante genocida: che si tratti dell’oppositore russo Aleksej Navalnyj o degli uiguri dello Xinjiang, Joe Biden parlerebbe a nome dei diritti umani universali. Tutto bene e tutto giusto, secondo i “democratici” di Washington. Che dovrebbero però essere conseguenti, andando fino in fondo. Se i diritti valgono per tutti, valgono pure per l’America.
Di Venerdì santo, in realtà, è arrivata una buona notizia: la revoca da parte degli Stati Uniti delle sanzioni nei confronti di Fatou Bensouda, la procuratrice della Corte penale internazionale finita nel mirino per aver osato aprire un’inchiesta su crimini di guerra che sarebbero stati commessi in Afghanistan anche da militari Usa.
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