ROMA – In lacrime per Gaza. Effetto commozione che coinvolge per osmosi anche la rete dove, ormai da un giorno, la testimonianza all’ONU di Tanya Haj-Hassan si propaga a ritmo incessante di condivisioni.
Durante la Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, celebrata il 29 novembre, la specialista statunitense in terapia intensiva pediatrica e volontaria nella Striscia di Gaza, ha offerto tenuto un discorso alle Nazioni Unite.
Il suo intervento, carico di emozione, ha messo in luce le gravi violazioni dei diritti umani nella regione e ha criticato l’inazione della comunità internazionale.
Con la voce rotta dall’emozione, la dottoressa Haj-Hassan ha dichiarato: “Voglio che il mondo intero sappia che sono un essere umano, non solo una cronista. Non sono una persona anonima. Sono un essere umano creato da Dio”.
Il medico ha descritto il conflitto a Gaza come il genocidio “più trasmesso in streaming e documentato della storia”, sottolineando come la comunità internazionale sia rimasta in silenzio di fronte a evidenti violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.
Ha anche denunciato le campagne di propaganda che “giustificano l’ingiustificabile” e screditano chi denuncia i crimini contro i palestinesi, criticando l’assenza di voci palestinesi nelle discussioni internazionali, affermando che “i nostri colleghi palestinesi non sono qui oggi perché il sistema attuale non riconosce il valore della vita palestinese”.
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