È finita sotto inchiesta Zoom, l’app per le video conferenze diventata super popolare ai tempi del coronavirus ma oggetto di costanti hackeraggi durante i meeting virtuali, anche con immagini violente, messaggi razzisti, antisemiti o pornografici.
Ad aprire il dossier sul fenomeno di “ZoomBombing”, sul quale anche l’Fbi ha lanciato un’allerta, è stato il procuratore generale di New York, Letitia James, che ha intimato alla società di risolvere il problema, impedendo ai pirati informatici di “ottenere accesso furtivo alle webcam dei consumatori”.
Nella lettera dell’ufficio del procuratore generale, divulgata dal New York Times, si definisce Zoom “una essenziale e preziosa piattaforma di comunicazione”
Continua a leggere sul sito di riferimento
L’articolo Zoom è sotto inchiesta negli Usa per problemi di privacy proviene da Notiziedi.